Cos’è lo pterigio e come si manifesta?
Lo pterigio è una patologia oculare che colpisce la cornea e la congiuntiva, caratterizzata dalla crescita anomala di un tessuto fibrovascolare che può alterare la superficie dell’occhio e, nei casi più avanzati, compromettere la vista e il comfort visivo.
Spesso viene considerato un problema puramente estetico, ma in realtà può avere conseguenze significative sulla qualità della vita dei pazienti, rendendo necessaria una gestione attenta e mirata
Lo pterigio si presenta come una membrana che si estende dalla congiuntiva verso la cornea, con una colorazione che può variare dal grigiastro al rossastro.
Si sviluppa più frequentemente nella parte nasale dell’occhio e può estendersi progressivamente fino a raggiungere la pupilla, compromettendo la visione.
Nei primi stadi della malattia, il paziente può non avvertire particolari disturbi, ma con il tempo possono insorgere irritazione, arrossamento, infiammazione cronica, secchezza oculare e persino disturbi visivi dovuti alla deformazione della cornea.
Nei casi più avanzati, lo pterigio può limitare la motilità oculare, creando un disagio funzionale oltre che estetico.
Cause e fattori di rischio
La principale causa dello pterigio è l’esposizione prolungata ai raggi ultravioletti (UV), motivo per cui è più frequente nelle persone che vivono o lavorano in ambienti molto soleggiati.
La polvere, il vento e altri agenti irritanti possono favorirne la comparsa, così come una predisposizione genetica.
Gli uomini sono più colpiti rispetto alle donne e la fascia d’età con maggiore incidenza è quella tra i 20 e i 30 anni.
I lavoratori all’aperto, come agricoltori, pescatori e operai, hanno un rischio più elevato di sviluppare questa patologia.
Quando e come trattare lo pterigio
Nei casi più lievi, il trattamento dello pterigio è di tipo conservativo e prevede l’uso di lacrime artificiali per mantenere idratata la superficie oculare e corticosteroidi topici per ridurre l’infiammazione.
Tuttavia, quando la crescita del tessuto compromette la vista o provoca fastidi persistenti, l’unica soluzione efficace è la chirurgia.
L’approccio chirurgico varia a seconda della gravità della condizione. Tra le tecniche più utilizzate ci sono:
- L’escissione semplice, che comporta la rimozione del tessuto patologico, ma presenta un alto tasso di recidiva.
- L’innesto di congiuntiva autologa, che prevede l’utilizzo di un lembo di congiuntiva prelevato dallo stesso occhio per coprire l’area trattata, riducendo il rischio di recidiva.
- L’innesto di membrana amniotica, particolarmente utile nei pazienti con scarsa disponibilità di congiuntiva.
- L’uso della colla di fibrina, che aiuta a migliorare l’adesione del tessuto innestato e riduce l’infiammazione post-operatoria.
Importanza di una diagnosi precoce
Pur essendo una patologia benigna, lo pterigio può avere un impatto significativo sulla qualità della vista e sulla salute oculare generale.
Una diagnosi precoce e un trattamento adeguato sono fondamentali per prevenire complicazioni e garantire ai pazienti il miglior risultato possibile.
La ricerca scientifica continua a sviluppare nuove strategie per migliorare la gestione della malattia, ridurre il rischio di recidiva e offrire soluzioni sempre più efficaci e sicure.
Il contenuto di questo articolo è tratto dalla lezione ECM “Lo pterigio: diagnosi, gestione e trattamento”, curata dalla Dott.ssa Laura Savojni e dalla Dott.ssa Fabiana Giulia Secchi (SC Oculistica, IRCSS Policlinico San Matteo, Pavia). Il materiale originale fa parte del Percorso Formativo Professione Oculista 2025. I contenuti sono utilizzati con finalità divulgative e restano di proprietà dei rispettivi autori.
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